Febbraio, è tempo di Carnevale! – February, it’s carnival time!

In Sardegna questa tanto amata ricorrenza ha inizio già il 16 Gennaio con i falò in onore di Sant’Antonio Abate che accompagnano la prima uscita annuale delle maschere tradizionali.

Riti antichissimi legati allo stretto rapporto tra uomo e natura, non a caso infatti il Carnevale sardo è animato per lo più da maschere zoomorfe. Mamuthones ed Issohadores a Mamoiada, Boes e Merdules ad Ottana, S’Orcu ‘e Montiarvu a Siniscola, Sas Mascaras Nettas a Lodè, Su Battileddu a Lula, Sos Thurpos di Orotelli, Urthos e Buttudos a Fonni, S’Urtzu e sos Mamutzones di Samugheo ed altri ancora.

Museo delle Maschere – Mamoiada

Rituali pagani legati al culto di Dioniso, dio arcaico della vegetazione, nelle comunità agro pastorali del 1500 A.c. Lo scopo era quello di ripetere il ciclo della natura, che ogni anno muore in inverno per poi rinascere la primavera successiva, al fine di ingraziarsi la divinità ed avere un’annata favorevole.

Risale invece al medioevo la Sartiglia, la più famosa e spettacolare giostra equestre che si svolge ad Oristano proprio in occasione della domenica di Carnevale ed il martedì grasso. Sempre nell’oristanese, a Santu Lussurgiu si svolge invece una spericolata corsa a cavallo che prende il nome di Sa Carrela e ‘Nanti e si svolge in una delle principali vie del paese, resa sterrata per l’occasione, con grande partecipazione del pubblico.

Lo scorso Ottobre, proprio La Sartiglia di Oristano ed il Carnevale antico di Mamoiada sono saliti sul podio dei Carnevali storici d’Italia, meritandosi rispettivamente il primo ed il secondo posto. Il riconoscimento del Ministero della Cultura consente di accedere ad un cospicuo finanziamento, che permetterà sicuramente di valorizzare ulteriormente le tradizioni della nostra amata isola.

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In Sardinia, this beloved celebration begins on January 16th with bonfires in honor of Saint Anthony Abbot, accompanying the first annual outing of the traditional masks.

These are ancient rituals tied to the close relationship between man and nature. Notably, Sardinian Carnival is mostly animated by zoomorphic masks: Mamuthones and Issohadores in Mamoiada, Boes and Merdules in Ottana, S’Orcu ‘e Montiarvu in Siniscola, Sas Mascaras Nettas in Lodè, Su Battileddu in Lula, Sos Thurpos in Orotelli, Urthos and Buttudos in Fonni, S’Urtzu and sos Mamutzones in Samugheo, and many others.

These are pagan rites linked to the worship of Dionysus, the archaic god of vegetation, in the agrarian-pastoral communities of the 1500s BC. The purpose was to repeat the cycle of nature, which dies every winter only to be reborn the following spring, in order to appease the deity and ensure a favorable year.

The Sartiglia, instead, dates back to the Middle Ages. It is the most famous and spectacular equestrian joust held in Oristano on the Sunday of Carnival and Fat Tuesday. Also in the Oristano area, in Santu Lussurgiu, there is a daring horse race called Sa Carrela e ‘Nanti, which takes place in one of the main streets of the village, turned into a dirt track for the occasion, with significant public participation.

Last October, the Sartiglia of Oristano and the ancient Carnival of Mamoiada climbed onto the podium of Italy’s historical carnivals, deserving respectively the first and second place. The recognition from the Ministry of Culture grants access to a significant funding, which will surely further enhance the traditions of our beloved island.

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