Tra le celebrazioni religiose, la Settimana Santa è sicuramente una delle più significative per un credente. Ha inizio la Domenica delle Palme, la domenica che precede la Pasqua, e fu istituita prima del IV secolo.
In Italia, soprattutto al Sud, la tradizione popolare rievoca ancora oggi i momenti più intensi della Passione di Cristo con veri e propri cerimoniali, dove elementi religiosi, folcloristici ed influssi spagnoli si mescolano insieme.
In Sardegna, nei maggiori centri come nei paesi più piccoli, è celebrato S’Iscravamentu il Venerdì Santo e S’Incontru la Domenica di Pasqua.
Il primo rievoca la morte di Cristo e la deposizione dalla Croce. Il secondo conclude la settimana Santa con l’incontro tra la statua del Cristo risorto e quella della Madonna.
Le rappresentazioni sono simili in tutta l’isola da Nord a Sud e sono affidate alle confraternite.
Castelsardo, Oristano, Bosa, Sassari e Alghero danno particolare attenzione alla celebrazione dei Misteri di origine medievale, celebrati il Lunedì a Castelsardo e Oristano, il Martedì negli altri centri citati.
I “Misteri” sono oggetti (il calice, la croce, la corona di spine, ecc.) in alcune processioni, e statue condotte su portantine in altre, e richiamano scene della Passione e morte di Gesù.
Il Lunissanti, così è chiamato a Castelsardo, è organizzato dalla Confraternita di Santa Croce. I partecipanti indossano una tunica bianca con un cordone ed un cappuccio bianco. Le celebrazioni iniziano già all’alba presso la Basilica medioevale di Santa Maria di Tergu, dove si trova il più antico crocifisso in legno della Sardegna. La processione giunge sino al bastione del Castello.
Al tramonto un’altra processione si snoda tra le vie del centro storico, accompagnata da fiaccole rudimentali e canti polifonici.
A Sassari la processione dei Misteri si svolge il Martedì pomeriggio. I confratelli indossano una tunica viola, un fazzoletto all’egiziana sul capo ed un distintivo al petto con i simboli della Passione.
Portano in processione sia gli oggetti/simbolo che i simulacri con le statue lignee del 1600, partendo dal monastero delle Cappuccine di Santa Chiara dove sono custodite le statue per terminare alla chiesa del Rosario.
Ad Alghero i confratelli, con tunica e guanti bianchi, trasportano antiche statue e 32 lampioni per le vie del centro storico illuminato dalle fiaccole dei partecipanti. Si dirigono alla chiesa della Misericordia dove è custodito un prezioso simulacro ligneo spagnolo.
Parliamo del crocifisso del San Christus su cui aleggia un’antica leggenda. La cassa contenente il simulacro infatti approdò ad Alghero nel 1606 in seguito al naufragio del galeone che lo trasportava in direzione di Alicante, in Spagna. Si narra che furono proprio i confratelli della Misericordia a recuperare l’antico tesoro.
Nelle celebrazioni del Venerdì è messo in scena il tragitto di Gesù con la croce in spalla fino al luogo in cui è crocefisso, la Via Crucis appunto.
La rievocazione delle volte non corrisponde ad eventi narrati nel Vangelo ma è frutto della fantasia popolare.
Una variante di provenienza iberica è la Processione del Cristo morto che mette in scena una sorta di funerale di Gesù con due cortei, del Cristo morto e dell’Addolorata, che si incontrano in chiesa. Questa la ritroviamo a Cagliari, nell’antico borgo di Villanova.
Un’antica tradizione di grande importanza religiosa e culturale, durante la quale il crocefisso ligneo risalente al 1600 è trasportato in spalla dalla chiesa di San Giovanni Battista a Villanova. Esso è preceduto dai suoni cupi del tamburo e dalle consorelle in abito nero e volto coperto. Seguono il Cristo e la statua della Vergine Addolorata accompagnati dai lamenti del coro dei 100 cantori.
La processione passa per il Bastione San Remy per giungere poi alla Cattedrale nel quartiere di Castello, dove il grande crocefisso sarà posizionato per la cerimonia dell’Innalzamento della Croce. La Domenica l’incontro del Cristo risorto con la statua della Madonna, in un clima di grande festa.
Anche il corteo del Venerdì ad Iglesias, dal fortissimo richiamo alla tradizione spagnola, è degno di nota per l’atmosfera straziante ricreata.
Se siete amanti delle tradizioni popolari e avete programmato una vacanza in Sardegna nel periodo pasquale, non potete perdere questi eventi.